Una vera e propria miniera d’oro. È questa la definizione usata dal Financial Times per descrivere le potenzialità del gioiello elettronico, i cui materiali di origine – oro e argento – sono ricavati dall’universo dei device che usiamo regolarmente, come smartphone, tablet e pc.
Secondo il quotidiano britannico i numeri parlano chiaro: entro il 2018 in tutto il mondo verranno generate circa 50 tonnellate di rifiuti derivanti da oggetti elettronici e non solo. Una tonnellata di circuiti elettronici riciclati può fornire all’incirca una percentuale di oro 30 volte superiore a quella di una tonnellata di minerale estratto, senza contare il minor impatto ambientale delle lavorazioni da riciclo rispetto a quello dell’estrazione vera e propria. Un business concreto che ha già trovato uno sbocco nel cosiddetto “e-waste”, il progetto lanciato da una importante multinazionale statunitense di personal computer e sistemi informatici impegnata sin dal 2008 nel riciclo di strumenti obsoleti in ben 83 paesi del mondo.
Fonte: www.corriere.it